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giovedì 31 marzo 2016


L'ALBERO
e l'importanza delle radici.

"Senza radici non si vola" Bert Hellinger





Sin da piccola mi hanno insegnato ad amare gli alberi. Uno dei primi e splendidi insegnamenti della mia maestra, nel primo anno di scuola elementare, è stato proprio quello illustrarci la magica e fondamentale capacità che hanno gli alberi di produrre ossigeno, senza il quale noi esseri umani, su questo pianeta, non potremmo vivere.

Camminare in un bosco è una delle cose che prediligo fare. Mio padre, appassionato di montagna ed esperto alpinista, mi ha iniziato a questa pratica quando ancora ero piccola. Si camminava in silenzio, su pendii scoscesi, attraversando sentieri segnati da grosse radici, cespugli e sassi. All'inizio mi veniva il fiatone poi, preso il ritmo giusto, i passi e i respiri diventavano un'unica cosa lenta e regolare.






Ci scambiavamo frasi e impressioni solo durante le soste. Raccoglievamo legni, foglie, qualche fiore,  mirtilli, more o lamponi, ma soprattutto funghi. In qualche occasione mi intagliava un bastone per aiutarmi lungo il cammino.
In pochi minuti con il suo temperino riusciva a creare bellissime decorazioni.

Oggi quelle decorazioni le chiamerei pattern, o tangle!







 Spesso lui scattava delle foto, quasi sempre in bianco e nero che poi sviluppava a casa e stampava da sé in vari formati.

Respirare il profumo del legno e delle foglie verdi in estate o del muschio in autunno racchiudeva sempre un suo fascino speciale, legato ai colori della stagione o alla tipologia delle piante nel bosco. Le conifere erano e sono le mie preferite per l'odore di resina e la loro corteccia tiepida e rugosa. Seguendo le linee delle cortecce immaginavo disegni fantastici.
Sulle conifere ho anche fatto una tesina per il mio esame di terza media.

Per questi e altri motivi l'albero è sempre stato uno dei miei soggetti più rappresentati. Il mio modo di esprimermi con l'arte è sempre passato attraverso immagini tratte dalla natura, a partire dal semplice paesaggio con alberi fino al particolare ingigantito di una foglia o di un fiore.

Qualunque tecnica artistica io abbia sperimentato ho sempre provato a rappresentare alberi. Ovviamente anche con la Zentangle Inspired Art!

Vi consiglio quindi di provare a disegnarne qualcuno, intrecciando punti e linee in modo semplice, decorandoli e facendoli crescere piano piano sulla carta.









Oggi, a fronte di un bellissimo percorso di Mindfulness appena terminato, se penso ad un luogo ideale dove potermi fermare a fare un po' di meditazione per prima cosa mi viene in mente un albero o un bosco. Vivendo in città, lontana dal mondo fatato del mio immaginario, opto per uno dei parchi locali o, in alternativa, di accomodarmi semplicemente sulla sedia del mio terrazzo che si affaccia sui giardini delle scuole di zona...a respirare, bellezza!






A proposito dell'albero e ai suoi significati condivido questo pensiero
molto interessante:



"Qual è la cosa più importante per la vita di un albero? Le sue radici.
Il tronco, i rami, i fiori e i frutti non sono che le forme, i colori, i sapori e i profumi attraverso i quali le radici si manifestano.
Le radici di per sé sono nere, brutte, deformi, ma ciò che producono è magnifico."


"Se non ci fossero le radici non ci sarebbero né tronco né rami né fiori né frutti.
Tutti coloro che sono ammirati dall’albero non pensano mai alle radici,
a quanto devono essere intelligenti e capaci per poter formare un tale splendore. Restano nell’ombra, di loro non si parla mai, ma se vengono danneggiate, per l’albero è la fine."







"Se invece le radici sono in buono stato, anche se i rami sono morti, l’albero può rinascere. Ecco un argomento sul quale vale la pena riflettere.
Si può dire che in noi le radici sono rappresentate dal plesso solare.
Tutto ciò che siamo capaci di produrre e di manifestare viene da queste radici: il plesso solare."


Omraam Mikhaël Aïvanhov









mercoledì 30 marzo 2016


IL METODO ZENTANGLE
ALLA
SCUOLA PRIMARIA


Gli incontri nella scuola primaria G.PASCOLI di Caronno Pertusella (VA) sono stati molto emozionanti e ricchi. Tutti i bambini incontrati erano curiosi, aperti, disponibili, attenti, concentrati e fiduciosi.

Il 23 febbraio ho iniziato subito con la 3°A di Giuseppina Chialda. La partecipazione è stata totale, molto serena e tranquilla.





Subito dopo sono andata nella 3°B di Annalisa Campi. I bambini, nonostante fossero già un po' stanchi, erano comunque ansiosi di iniziare il laboratorio ora che era arrivato il loro turno. La partecipazione di tutti è stata intensa, attiva, coinvolgente.




Fin dall'inizio i bambini hanno dimostrato un particolare interesse nello sperimentare le sfumature con la matita e le dita.




In generale ho notato che in entrambe le classi è stata apprezzata la proposta di fare due lavori; ogni volta ho appeso tutte le tessere al cartellone, man mano che erano finite, lasciando ad ognuno il tempo necessario di completare il proprio disegno con i propri tempi. L'effetto finale, nel guardare tutti i lavori vicini e insieme, è stato sorprendente: stupore, soddisfazione nel constatare la bellezza del proprio risultato e quello degli altri. Tutti hanno manifestato la gioia di far parte del gruppo, la classe, un insieme visto in una nuova prospettiva:

il grande mosaico!


Il secondo lavoro, desiderato ed espressamente richiesto: "ne facciamo un altro?" li ha rapiti letteralmente. Sono così emerse in modo più evidente le fantastiche sfaccettature di ogni bambino. Ognuno, già più sicuro di sé, ha disegnato con maggiore scioltezza, consapevolezza e indipendenza.


***

Il Secondo incontro, martedì 8 marzo, è stato un proseguimento e un avanzamento del metodo Zentangle, sempre all'interno delle stesse classi terze.





Ho subito ripreso il filo conduttore prima con la 3° A e i bambini si erano già  organizzati lo spazio necessario sul banco per immergersi nel mondo creativo dell'arte grafica astratta.


Nuovi disegni e nuove stringhe con cui liberare la propria fantasia. I bambini hanno da subito personalizzato i propri disegni prendendo spunto dal precedente incontro.





Anche per la 3° B ho utilizzato il medesimo schema di laboratorio.

In questo secondo incontro ho introdotto in entrambe le classi il significato esplicito di "ensamble", per rendere l'effetto d'insieme più evidente con un impatto decorativo più forte rispetto al grande mosaico.  Infine ho proposto un lavoro a sorpresa su carta "scratch". I bambini sono rimasti molto colpiti dagli effetti che è possibile creare non soltanto disegnando, per mezzo del semplice accostamento di linee, punti e cerchiolini, ma anche nel modo in cui si appendono le tessere al cartellone. Hanno inoltre dimostrato inventiva nello svolgere il lavoro libero sulla carta "scratch".

A chiusura di ogni laboratorio c'è stato un breve momento di osservazione e commento sulla prima e seconda esperienza e poi calorosi saluti e ringraziamenti.


La mia riflessione finale:

l'importanza di sostenere, favorire e alimentare il processo creativo si evidenzia soprattutto nel mettere in pratica i principi fondamentali della creatività: allenamento, distrazione, cambiamento, sperimentazione, imparare qualcosa di nuovo.

Noi l'abbiamo fatto e abbiamo anche imparato l'importanza di rilassarci insieme, aver coraggio di provare un metodo nuovo e praticarlo.

Grazie ad Annalisa e Giuseppina e a tutti i bambini di 3° A e B per aver disegnato con me e poi per aver scritto affettuosi e delicati pensieri.





a presto!! :-)












lunedì 28 marzo 2016



L'ATTENZIONE

"dalla tua concentrazione viene la tua realtà"
maestro Jedi Qui-Gon Jinn




Una delle caratteristiche del metodo Zentangle è che praticarlo aiuta ad aumentare il proprio livello di attenzione.



L'attenzione  - dal latino attendere, "tendere verso" - è ciò che ci connette con l'ambiente.

L'attenzione è una delle nostre più importanti risorse, un punto di forza che ci può aiutare anche a realizzare i nostri sogni.

Per riuscire a capirne l'importanza proviamo a pensare a quei momenti dove ci sentiamo completamente assorbiti da ciò che stiamo facendo. Quale o quali sono queste attività, quanto ci fanno stare bene e sono piacevoli?

Personalmente non ho dubbi al riguardo. Disegnare o dipingere, nuotare o camminare in montagna, andare in bicicletta sono fra le attività che prediligo perché mi fanno stare bene, sono piacevoli e mi coinvolgono completamente.

Questo totale coinvolgimento è l'indicatore emotivo dell'esperienza di flusso che comprende: focalizzazione sull'obiettivo, motivazione intrinseca, positività e gratificazione nello svolgimento.



bibliografia FOCUS di D. Goleman 





venerdì 18 marzo 2016

L'INTUIZIONE


Il metodo Zentangle ha fra le sue più belle caratteristiche quelle di essere intuitivo, cioè una volta imparate le poche regole tutto il resto dell'azione è libertà e sfida. Infatti non esiste una soluzione predeterminata, (come in un cruciverba), e quindi non si può fallire e ciò che ne risulta è un’espressione artistica unica.

Nel praticarlo non va mai cercata la soluzione perfetta. L'importante è fruire del momento. Ogni esperienza darà soluzioni in continua evoluzione e questo creare non avrà mai fine.





Il significato e  interpretazioni della parola INTUIZIONE
  
"Conoscere le cose senza dover ricorrere al ragionamento.
Il termine intuizione deriva dal latino tardo intuitio; il verbo intueri ha il significato letterale di "osservare dentro", quindi di cogliere immediatamente qualcosa senza aver bisogno dell'aiuto della ragione. Si usa in diversi campi specialistici, dalla filosofia alla psicologia fino alla psicoanalisi, con sfumature diverse; ma nel linguaggio comune è facile sentire espressioni come "ho avuto un'intuizione" per dire 'ho capito al volo qualcosa', oppure "è una persona che ha grande intuito" parlando di chi è dotato di intelligenza acuta e pronta, oltre che di particolare sensibilità" 

di Francesca Martini - Enciclopedia Treccani per Ragazzi


"Con l’intelletto e il cuore, noi abbiamo degli strumenti utili, indispensabili,
e tuttavia insufficienti a guidarci su tutti i sentieri della vita che dobbiamo percorrere.
Per poter percorrere quelle vie, abbiamo bisogno di sviluppare una terza facoltà: l’intuizione.
L’intuizione si accomuna all’intelletto nella misura in cui è una forma di intelligenza,
e si accomuna al cuore nella misura in cui è una forma di sensazione,
ma si tratta di un’intelligenza e di una sensazione che si situano su piani superiori.
Direte: «Ma la facoltà di cui ci sta parlando è la chiaroveggenza!»
No. Attualmente si tiene in gran conto la chiaroveggenza, se ne fa un gran parlare.
Essa è una facoltà decisamente reale, ma che permette solo di vedere il lato oggettivo
(forme, colori, movimenti) del piano astrale e del piano mentale.
Potete essere chiaroveggenti e non comprendere niente di ciò che vedete, perché non lo sapete interpretare.
Questo non vi porta quindi da nessuna parte, ed è persino pericoloso. Con l'intuizione, invece, forse non vedete niente, ma comprendete le cose molto meglio che se le vedeste, poiché le vivete, le sentite".



 






 

giovedì 17 marzo 2016



SEMPLICITA' & VISIONE D'INSIEME
Il diario dei miei giorni Zentangle




 Durante questo nuovo workshop Zentangle presso Fabriano Boutique ho introdotto il concetto di "ensamble" ed è emerso uno degli aspetti più interessanti del metodo e cioè riuscire a guardare oltre la propria tessera, oltre ai propri segni tracciati sulla carta per vedere nella sua semplicità, il disegno del gruppo: l'insieme.


Uno non è mai soltanto uno, ma una parte di tutto. Anche senza averlo progettato, senza determinare un sopra o un sotto, destra o sinistra, anche nella diversità e splendida unicità di ognuno, tutto è in armonia.





"Ensamble"

A unit or group of complementary parts that contribute to a single effect.

(Una unità o gruppo di parti complementari che contribuisce ad un singolo effetto)






Grazie ad Angela, Carla, Cecilia, Isabella, Valentina L., Valentina P., Viviana, Paolo per aver scelto di trascorrere il pomeriggio disegnando con me.






lunedì 14 marzo 2016



PROGRESSIONI INTERESSANTI

   Il diario dei miei giorni Zentangle




1 e 8 Marzo - Corso Zentangle di 8 incontri 

- Progressioni interessanti -

Durante questi altri due incontri (5° e 6°) si è iniziato a disegnare col bianco su tessere nere per scoprire gli incredibili effetti in "negativo" dei tangles relativi al 2 Livello e poi si è continuato a sviluppare la Zentangle Inspired Art costruendo oggetti in 3D in piacevole relax.






* * *




 8 marzo - Corso di Acquarello Esperienziale di 8 incontri

- Emozioni a colori -

Quarto giorno del percorso di Acquarello Esperienziale dopo il mini corso Zentangle autunnale. Ogni volta si provano differenti colori e diluizioni, vari modi per applicarli e diverse tipologie di carta. Attraverso l'esperienza dei materiali, la loro combinazione e osservando gli effetti finali ci si inoltra pian piano nel magico mondo dell'acquarello.




to be continued....





mercoledì 2 marzo 2016



ARTIST GET IN "THE ZONE"

Come un artista arriva alla massima concentrazione


Ci sono attività che mi coinvolgono più profondamente di altre. Praticandole scopro di essere contemporaneamente molto concentrata e rilassata, spesso profondamente distaccata e al contempo immersa in ciò che mi sta accadendo intorno. Voci, suoni e profumi non mi distraggono semplicemente stanno lì dove sono io.

Mi accade ogni volta che vado in piscina a fare esercizio, quando cammino in montagna o lungo la riva del mare senza una meta precisa e sempre quando dipingo o disegno liberamente.

Con il metodo Zentangle questa sensazione è amplificata dal fatto che non progetto in anticipo ciò che farò, semplicemente lascio che accada e decido di lasciare la mia mano libera di far scorrere la penna sulla tessera. Non occorre avere molto tempo a disposizione, bastano 10 min, quelli di una pausa caffè.
Ma volendo si potrebbe andare avanti per ore tanto è rilassante.

Ogni segno si aggiunge al precedente lentamente, mi rilasso e lascio libera la mia mente di staccare la spina, uscire dai pensieri ricorrenti. Ed è così che mi ritrovo in poco tempo in uno stato di massima concentrazione:
il momento perfetto, quello che viene definito anche essere in "the zone".

Questo concetto è parte di ciò che cerco di trasmettere durante i miei workshop sul metodo. Oltre al fatto che disegnare è una pratica piacevole e divertente con l'arte meditativa non occorre essere degli esperti, ma solo decidere di cimentarsi e seguire i pochi passi necessari. Il risultato arriva inaspettato ed è sempre sorprendentemente bello perché rispecchia una parte di noi che è in grado di emergere al di fuori di ogni giudizio, errore o aspettativa.

Nell'articolo che vi propongo di leggere oggi sono contenute delle testimonianze di artisti che raccontano la loro esperienza. Ho aggiunto la traduzione per chi ha poca dimestichezza con l'inglese. Buona lettura!!


ARTIST GET IN "THE ZONE"

by David Sepulveda - 28 gennaio 2015
http://www.newhavenindependent.org/index.php/archives/entry/in_the_art_as_meditation_zone/


Lungo la tovaglia di damasco rosso scuro sono disposte file, cataste e libricini pieni dei piccoli e intricati disegni che l’artista Daniel Eugene crea da anni. Per Eugene, ogni disegno è come una vitamina spirituale, una collaborazione tra penna e mente durante viaggi giornalieri e senza destinazione.
Eugene è uno dei tre artisti di New Haven che concepiscono la loro arte come forma di meditazione.
Per alcuni artisti, l’esibizione e la vendita della loro arte rappresentano il culmine della fase di creazione. Per altri, fare arte serve a molteplici scopi. Anche se lui ha una mostra che verrà inaugurata il 9 febbraio all’Oak Haven Table & Bar, il lavoro di Eugene è parte di un’iniziativa giornaliera sulla scoperta di sé usando la mindfulness e altre pratiche di meditazione.
“Quando mi siedo per iniziare a disegnare scelgo di non avere un fine particolare in mente,” dice Eugene. “Fare questo permette a ogni immagine rappresentata di essere un processo di presenza, un’opportunità per far sì che siano le congetture e le domande il fine stesso, come un esercizio di abbandono.”
“Concentrarsi troppo intensamente su di un fine specifico esclude la saggezza che un avvenimento inaspettato potrebbe chiarire. Oppure, abbracciare l’inaspettato come qualcosa di inevitabile vuol dire evitare l’ansia dell’errore. Quando dico ‘Voglio disegnare QUESTO e solo QUESTO’, allora qualsiasi cosa di diverso da QUESTO diventa una delusione o un fallimento. Svuotare il processo creativo da questa prospettiva ci porta nel regno dello sconosciuto.”
“Spesso dico a me stesso ‘Non so cosa sto disegnando’ e quindi più lontano arrivo, più qualcosa di sconosciuto diventa conoscibile.”
“Quando ti arrendi alla penna e alla sua espressione personale, la mente può vagare nell’autoriflessione. Quello che si scopre in questo spazio è una saggezza universale unica per l’individuo. Quando la penna si ferma e l’attenzione torna alla tela, si osserva non un’immagine creata da noi, ma un’immagine che si è fatta da sola attraverso di noi; non solo un’immagine da guardare, ma un’immagine che guarda anche noi in ritorno.”
Come forma di meditazione, la creazione dell’arte ha le sue radici in molte culture orientali. I disegni ad inchiostro e i dipinti, la calligrafia, i mandala e il giardinaggio sono stati tutti ingressi meditativi a maggiori conoscenze, guarigioni e in generale benessere. Pratiche simili hanno trovato la loro strada nei nostri ambienti personali, educazionali, clinici e terapeutici.

Evie Lindemann è un’artista, tipografa, arteterapeuta e terapista di coppia e di famiglia. “Ogni volta che prendo in mano i miei materiali per l’arte e la scrittura, faccio un passo più profondo nel mondo dello spirito,” afferma. “Questo comporta prestare molta attenzione al processo. Ogni movimento o gesto, ogni respiro che muove la mia cassa toracica, ogni segno su una placca di rame o sul foglio, mi offre qualcosa sul mio processo, su come mi muovo e come vivo nel mondo, su come faccio esperienza della connessione, e con chi.”
“Nel senso più vero, quindi, questo è uno spazio meditativo. Senza giudizi nei momenti migliori, o a volte con giudizi, rendersi conto di ciò che è presente nel mio campo di consapevolezza mi aiuta a essere nel momento. Quando faccio arte e la unisco alla scrittura, trovo che i segni che traccio mi riportano al mio cuore, agli spazi tra la mia mente e il mio cuore, a quei luoghi di discordia e sofferenza che richiamano la mia attenzione, alla riconnessione, e all’amore. È per questo che l’arte diventa una forma profonda di meditazione, di comunicazione con lo spirito, un modo di ritornare a ciò che probabilmente tutti abbiamo provato una volta, ma abbiamo forse dimenticato.”

PattieBelle Hastings è un’artista, designer e si è descritta come “un’evangelista del disegno”. Considera la sua pratica, una serie di esercizi di disegno, come “un’esplorazione della creazione di segni come incarnazione mindful,” ha affermato. Gli esercizi “coltivano la presenza consapevole e aiutano ad inserirsi nelle nostre risorse creative più profonde. Disegnare come forma di meditazione è molto diverso dal disegnare un ritratto, un paesaggio o una natura morta. Questo tipo di disegno riguarda una visione interiore più che uno sguardo esteriore.”
“Gli esercizi che insegno si concentrano quasi esclusivamente sul processo più che sul prodotto, nel senso che l’atto di fare l’esercizio di disegno è più importante che il disegno che ne risulta. Non è un disegno che riguarda la vita, ma l’anima. Una delle mie studentesse ha riassunto la sua esperienza al workshop in una sola frase: ‘Sono stupefatta. Non avevo idea di quanto una linea potesse rivelarmi riguardo a me stessa.’ Nel corso degli anni, ho conosciuto molte persone che facevano fatica con i metodi tradizionali di meditazione. Con la diffusione e la varietà delle pratiche mindful disponibili oggi, mi sono resa conto che il disegno mindful potrebbe essere il percorso per il presente per molte persone, e quindi ho iniziato a lavorare prima con individui singoli e adesso con dei workshop. I partecipanti sono stati profondamente commossi da questi esercizi. Alcuni hanno trovato pace, presenza e realizzazione.”
“Il punto è di non giudicare o valutare i disegni che si fanno. Non importa cosa o quanto bene si disegna. Disegnare porta al presente. Bisogna essere presenti per tracciare dei segni sulla carta. I segni stessi non hanno importanza. È la presenza che viene portata nella pratica del disegnare i segni che è importante. La presenza durante il disegno prepara la mente per essere presenti mentre si fanno altre attività e penso che molti di noi stiano cercando di portare una maggiore presenza mindful nella nostra vita di tutti i giorni.”