EIGHT WEEKS TO A BETTER BRAIN
by Sue McGreevey, MGH Communications
by Sue McGreevey, MGH Communications
21 gen 2011
Vi segnalo una lettura interessante e per coloro che non hanno gran dimestichezza con l'inglese vi offro direttamente la traduzione dell'articolo a cura di Elisa Villa.
COME MIGLIORARE LA PROPRIA MENTE
IN OTTO SETTIMANE
Uno studio sulla meditazione mostra come i cambiamenti siano
associati alla consapevolezza e allo stress.
Partecipare a un programma di otto settimane di meditazione
mindfulness pare produrre cambiamenti effettivamente misurabili nelle regioni
del cervello associate alla memoria, al senso di sé, all’empatia e allo stress.
In uno studio che verrà pubblicato nel numero in uscita il 30 gennaio dello
“Psychiatry Reaserch: Neuroimaging”, un gruppo capitanato da ricercatori
associati di Harvard del Massachusetts General Hospital (MGH) ha riportato i
risultati del loro studio, il primo a documentare i cambiamenti prodotti nella
materia grigia del cervello dalla meditazione nel tempo.
“Anche se la pratica della meditazione è associata a un
senso di pace e rilassamento fisico, i praticanti da lungo tempo affermano che
la meditazione fornisce anche benefici cognitivi e psicologici che persistono
durante tutta la giornata” dichiara l’autrice capo dello studio Sara Lazar, del
Programma di Ricerca della Neuroimaging psichiatrica del MGH e insegnante di
psicologia alla Harvard Medical School. “Questo studio dimostra che i
cambiamenti nella struttura del cervello potrebbero essere alla base di alcuni
di questi miglioramenti che sono stati registrati, e che le persone non si
sentano meglio solo perché passano il loro tempo a rilassarsi”.
Studi precedenti del gruppo della Lazar e di altri hanno
trovato delle differenze strutturali tra il cervello di esperti praticanti
della meditazione e quello di individui che non l’hanno mai praticata: hanno
osservato un ispessimento della corteccia celebrale in aree associate con
l’attenzione e l’integrazione emozionale. Ma queste ricerche non avevano potuto
documentare che queste differenze erano effettivamente prodotte dalla
meditazione.
Per lo studio corrente, erano state fatte delle risonanze
magnetiche della struttura del cervello dei 16 partecipanti, due settimane
prima e dopo la loro partecipazione al Mindfulness-Based Stress Reduction
Program (Programma per la riduzione dello stress basato sulla mindfulness) alla
University of Massachusetts, Center for Mindfulness. Oltre ad incontri
settimanali che includevano la pratica della meditazione mindfulness, che si
concentra su una consapevolezza senza giudizi morali delle sensazioni, dei
sentimenti e degli stati mentali, i partecipanti ricevevano delle registrazioni
audio per esercitarsi nella pratica della meditazione guidata; inoltre gli era
stato chiesto di tenere traccia di quanto tempo si fossero esercitati ogni
giorno. Erano state fatte delle risonanze magnetiche anche a un gruppo di
controllo, ovvero persone che non meditavano, in un intervallo di tempo
similare.
I gruppi dei partecipanti alla meditazione avevano riportato
che passavano in media 27 minuti al giorno esercitandosi con la mindfulness, e
le loro risposte ad un questionario sull’argomento indicavano dei miglioramenti
significativi in confronto alle risposte che avevano dato prima di aver
partecipato. L’analisi delle risonanze magnetiche, che si concentravano, come
emerso da studi precedenti, sulle aree interessate da differenze associate alla
meditazione, aveva riportato una maggiore densità della materia grigia
nell’ippocampo, importante per l’apprendimento e la memoria, e in strutture
associate alla consapevolezza di sé, alla compassione, e all’introspezione.
La riduzione dello stress riportata dai partecipanti era
anch’essa correlata ad una diminuzione della densità della materia grigia
nell’amigdala, che è risaputa compiere un ruolo importante nell’ansia e nello
stress. Nonostante non sia stato riscontrato alcun cambiamento nell’insula, la
struttura identificata da studi precedenti come associata alla consapevolezza di
sé, gli autori suggeriscono che per produrre cambiamenti in quell’area sia
necessaria una pratica della meditazione per un tempo maggiore. Nessuno di
questi cambiamenti è stato notato nel gruppo di controllo, che indicava come i
cambiamenti non erano semplicemente il risultato del passaggio del tempo.
“È affascinante vedere la plasticità del cervello e come,
praticando la meditazione, possiamo avere un ruolo attivo nel cambiamento di
esso, e possiamo aumentare il nostro benessere e la qualità della vita,” afferma
Britta Hölzel, prima autrice del documento e ricercatrice al MGH e
all’Università di Gissen in Germania. “Altri studi in pazienti diversi hanno
mostrato che la meditazione può produrre miglioramenti significativi su un gran
numero di sintomi, e ora stiamo investigando i meccanismi che stanno alla base
del cervello che facilitano questo cambiamento.”
Amishi Jha, neuro scienziata alla University of Miami che
investiga gli effetti dell’allenamento della mindfulness su individui che si
trovano in situazioni ad alto livello di stress dice che “Questi risultati
fanno luce sui meccanismi dell’azione dell’allenamento della mindfulness.
Dimostrano che l’esperienza dello stress in prima persona non solo può essere
ridotto con un programma di allenamento della mindfulness di otto settimane, ma
che questo cambiamento esperienziale corrisponde a cambiamenti strutturali
nell’amigdala, una scoperta che apre le porte a molte possibilità per future
ricerche sul potenziale di questo programma di proteggere da disturbi legati
allo stress, come il disturbo da stress post-traumatico.” Jha non faceva parte
dei ricercatori dello studio.
James Carmody del Center for Mindfulness alla University of
Massachusetts Medical School è uno dei co-autori dello studio, supportato dal
National Institutes of Health (Istituti Nazionali della Sanità), dalla British
Broadcasting Company e dal Mind and Life Institute.
Articolo interessantissimo. Consiglio di leggerlo!
RispondiEliminaGrazie, Geneviève!
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