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venerdì 8 gennaio 2016

 
 
EIGHT WEEKS TO A BETTER BRAIN


 by Sue McGreevey, MGH Communications
21 gen 2011
 
 
Vi segnalo una lettura interessante e per coloro che non hanno gran dimestichezza con l'inglese vi offro direttamente la traduzione dell'articolo a cura di Elisa Villa.
 
 
 
COME MIGLIORARE LA PROPRIA MENTE
IN OTTO SETTIMANE 
Uno studio sulla meditazione mostra come i cambiamenti siano associati alla consapevolezza e allo stress.
Partecipare a un programma di otto settimane di meditazione mindfulness pare produrre cambiamenti effettivamente misurabili nelle regioni del cervello associate alla memoria, al senso di sé, all’empatia e allo stress. In uno studio che verrà pubblicato nel numero in uscita il 30 gennaio dello “Psychiatry Reaserch: Neuroimaging”, un gruppo capitanato da ricercatori associati di Harvard del Massachusetts General Hospital (MGH) ha riportato i risultati del loro studio, il primo a documentare i cambiamenti prodotti nella materia grigia del cervello dalla meditazione nel tempo.
“Anche se la pratica della meditazione è associata a un senso di pace e rilassamento fisico, i praticanti da lungo tempo affermano che la meditazione fornisce anche benefici cognitivi e psicologici che persistono durante tutta la giornata” dichiara l’autrice capo dello studio Sara Lazar, del Programma di Ricerca della Neuroimaging psichiatrica del MGH e insegnante di psicologia alla Harvard Medical School. “Questo studio dimostra che i cambiamenti nella struttura del cervello potrebbero essere alla base di alcuni di questi miglioramenti che sono stati registrati, e che le persone non si sentano meglio solo perché passano il loro tempo a rilassarsi”.
Studi precedenti del gruppo della Lazar e di altri hanno trovato delle differenze strutturali tra il cervello di esperti praticanti della meditazione e quello di individui che non l’hanno mai praticata: hanno osservato un ispessimento della corteccia celebrale in aree associate con l’attenzione e l’integrazione emozionale. Ma queste ricerche non avevano potuto documentare che queste differenze erano effettivamente prodotte dalla meditazione.
Per lo studio corrente, erano state fatte delle risonanze magnetiche della struttura del cervello dei 16 partecipanti, due settimane prima e dopo la loro partecipazione al Mindfulness-Based Stress Reduction Program (Programma per la riduzione dello stress basato sulla mindfulness) alla University of Massachusetts, Center for Mindfulness. Oltre ad incontri settimanali che includevano la pratica della meditazione mindfulness, che si concentra su una consapevolezza senza giudizi morali delle sensazioni, dei sentimenti e degli stati mentali, i partecipanti ricevevano delle registrazioni audio per esercitarsi nella pratica della meditazione guidata; inoltre gli era stato chiesto di tenere traccia di quanto tempo si fossero esercitati ogni giorno. Erano state fatte delle risonanze magnetiche anche a un gruppo di controllo, ovvero persone che non meditavano, in un intervallo di tempo similare.
I gruppi dei partecipanti alla meditazione avevano riportato che passavano in media 27 minuti al giorno esercitandosi con la mindfulness, e le loro risposte ad un questionario sull’argomento indicavano dei miglioramenti significativi in confronto alle risposte che avevano dato prima di aver partecipato. L’analisi delle risonanze magnetiche, che si concentravano, come emerso da studi precedenti, sulle aree interessate da differenze associate alla meditazione, aveva riportato una maggiore densità della materia grigia nell’ippocampo, importante per l’apprendimento e la memoria, e in strutture associate alla consapevolezza di sé, alla compassione, e all’introspezione.
La riduzione dello stress riportata dai partecipanti era anch’essa correlata ad una diminuzione della densità della materia grigia nell’amigdala, che è risaputa compiere un ruolo importante nell’ansia e nello stress. Nonostante non sia stato riscontrato alcun cambiamento nell’insula, la struttura identificata da studi precedenti come associata alla consapevolezza di sé, gli autori suggeriscono che per produrre cambiamenti in quell’area sia necessaria una pratica della meditazione per un tempo maggiore. Nessuno di questi cambiamenti è stato notato nel gruppo di controllo, che indicava come i cambiamenti non erano semplicemente il risultato del passaggio del tempo.
“È affascinante vedere la plasticità del cervello e come, praticando la meditazione, possiamo avere un ruolo attivo nel cambiamento di esso, e possiamo aumentare il nostro benessere e la qualità della vita,” afferma Britta Hölzel, prima autrice del documento e ricercatrice al MGH e all’Università di Gissen in Germania. “Altri studi in pazienti diversi hanno mostrato che la meditazione può produrre miglioramenti significativi su un gran numero di sintomi, e ora stiamo investigando i meccanismi che stanno alla base del cervello che facilitano questo cambiamento.”
Amishi Jha, neuro scienziata alla University of Miami che investiga gli effetti dell’allenamento della mindfulness su individui che si trovano in situazioni ad alto livello di stress dice che “Questi risultati fanno luce sui meccanismi dell’azione dell’allenamento della mindfulness. Dimostrano che l’esperienza dello stress in prima persona non solo può essere ridotto con un programma di allenamento della mindfulness di otto settimane, ma che questo cambiamento esperienziale corrisponde a cambiamenti strutturali nell’amigdala, una scoperta che apre le porte a molte possibilità per future ricerche sul potenziale di questo programma di proteggere da disturbi legati allo stress, come il disturbo da stress post-traumatico.” Jha non faceva parte dei ricercatori dello studio.
James Carmody del Center for Mindfulness alla University of Massachusetts Medical School è uno dei co-autori dello studio, supportato dal National Institutes of Health (Istituti Nazionali della Sanità), dalla British Broadcasting Company e dal Mind and Life Institute.


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